Venerdì due settembre, alle ore 21, presso la sala polivalente del comune di Cuveglio in via Guglielmo Marconi 1, andrà in scena “Il paese che frana”. La compagnia “Connessioni a Teatro” porterà sul palco una serie di letture tratte da “Cade la terra”, un romanzo di Carmen Pellegrino, che verranno interpretate per dare vita ad uno spettacolo ammaliante. Cuveglio, venerdì sera andrà in scena “Il paese che frana”. Questi sono gli anni del decadimento e dell’abbandono. Si abbandonano le fabbriche che ora arrugginiscono e sembrano giganteschi scheletri di animali preistorici. Si abbandonano gli alpeggi e i piccoli paesini di montagna che richiamano un passato di fatica e stenti. Può capitare che si abbandonino, in fretta e furia, paesi interi. Le motivazioni possono essere diverse: cause superiori e cataclismi naturali, situazioni economiche sfavorevoli. Le case, i ruderi, le vie invase dalle sterpaglie evocano malinconia e tristezza. Ma a volte ci attirano con un irresistibile fascino, fanno riflettere sul tempo passato. Fanno riflettere, e molto, su quello che non c’è più. Non ci si stupisce se quelle pietre marcite riescono ancora a raccontare storie, interrotte, su un futuro non più possibile. Ma anche storie di attesa e di possibile riscatto dall’oblio. Assenza di vita, dove i fantasmi, di chi ha abitato quei luoghi, hanno ancora da raccontare di eventi stupefacenti o di vite travagliate a volte patetiche. Raccontare come atto ultimo di resistenza, come resiste chi ha il coraggio di rimanere in luoghi abbandonati da tutti per continuare a tenere viva, se non la speranza, almeno la memoria. Questa compagnia propone una serie di letture su questi temi e forse una possibile soluzione. Perché evocare e raccontare, a volte, è tutto ciò che ci rimane. Non condannare un luogo al definitivo abbandono richiede un grande sforzo di resistenza come quello di Teodora Lorenzo, ultima abitante, di Roscigno Vecchia (SA) a cui è in parte ispirata la vicenda. Estella e il suo paese, Alento, sono protagonisti di questo spettacolo/racconto: ogni anno, la donna organizza un cena con gli spettri dei vecchi abitanti del paese a cui, come regalo, fa trovare sulla tavola un oggetto a loro appartenuto in vita e ritrovato nelle loro case disabitate. Da ognuno di questi oggetti nascerà un racconto. Una storia, che è un modo per far rivivere vicende umane ormai apparentemente concluse, che ridonano una scintilla alla storia stessa del paese “infisso nel freddo”, condannato da un frana che si è portata via tutto e che, con il tempo, rischia di portare via il patrimonio più importante, la memoria. Progetto di Samuele Banchio. Adattamento Teatrale a cura di Samuele Banchio. Interpreti: Alessandra Fiori, Santina Minuto, Daniela Sbrana, Lara Sirna, Simone Corà, Matteo Bezzecchi.
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